martedì 5 maggio 2009

Uomo di colore (ovvero il racconto di una mia llucinazione)

Questo vuol essere un personale capriccio lessicale,
una grossa risata in volto all'uso scempio delle parole,
uso scempio che di ritorce contro lo "scempiante".
Guardavo distrattamente l'icona di emule sul mio pc,
con l'ostinazione tipica di chi ha totalmente perso di vista
la direzione che han preso i suoi pensieri.
Così, presa dall'allucinazione, ho trasfigurato il mulo,
la mia mente lo ha trasmormato in un esserino
galleggiante tra le cartelle sullo sfondo del desktop.
"Un uomo di colore!" ho urlato e subito mi ha assalita
un'ancora più sconcertante risata.
Che diamine significa uomo di colore?
Esiste forse un uomo non colorato?
Il rosa pallido delle mie gote è un non-colore?
E' un non-colore il giallognolo del palmo di un cinese?
Mi chiedo se un cinese un bel giorno ci definisse
"musi rossi" come la prenderemmo.
Come se poi un colore potesse in sè contenere
l'idea di una superiorità intrinseca rispetto ad un altro colore.
Potreste mai immaginare di ritenere l'essenza di un rosso vermiglio
differente rispetto a quella di un verde bottiglia o di un blu cobalto?
La differenza è semmai estetica.
Quindi definendo un uomo, o una fazione politica, o un gruppo sociale
facciamo un riferimento estetico al colore-simbolo
che li identifica oppure cadiamo nel non-senso di identificare
il colore con l'essenza? La verità è che il mondo
è così saturo di parole che abbiam perso di vista
le parole stesse, al punto da non riuscire più
ad afferrarne i significati, seppure esistono dei significati.
E' il pour-parler generalizzatto che mi sfianca,
il fatto che ognuno, nella confusione generale delle parole,
si senta a autorizzato a dire, anche quando farebbe meglio a tacere,
il sentirsi in diritto di dire "uomo di colore" per indicare
un uomo che è diverso da me che sono diverso da lui
in un rapporto di reciproca diversità.
L'omino continua a gironzolare fra i file, come i file
anche lui combinazione casuale di impulsi elettrici a me invisibili.
E come lui ogni cosa. Una casuale combinazione di materia
tutta uguale e indefinita alla quale si tenta di dare definizioni,
differenziazioni, ordine. Una delle tante vane illusioni umane!
Qui debbo fermarmi perchè, ritrovando la traccia dei miei pensieri,
questi han perso la libertà di fluire e si sono ammutoliti.